E chissà perché

Libri letti, libri mangiati, libri passati:

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150° anniversario dell’Unità d’Italia (1861 – 2011)

Un bel romanzo per ragazzi, ma non solo, scritto dall’ottima mano di Lia Levi che con garbo ci racconta, con tanta immagnazione mescolata a personaggi realmente vissuti, la nascita dell’Italia, così da poterne celebrare il 150° anniversario della sua unità.

Utilissimo anche lo specchietto informativo a fine romanzo, che tra date, nomi e nozioni, riassume le Guerre d’Indipendenza fino all’Unità d’Italia. Una storia troppo spesso dimenticata, e che in tanti dovrebbero rileggersi a fondo.

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Una vita per l’arte

Godibilissimo romanzo di Susan Vreeland, sulla vita e le passioni di Artemisia Gentileschi: pittrice, figlia, donna e madre (esattamente in quest’ordine di lettura). Una ricerca continua nell’arte come nell’amore, il tutto mescolato a una vita travagliata, difficile, violata.

Il romanzo cede un po’ sulla ricerca storica, dove l’autrice concede un po’ troppo all’invenzione, ma resta ottimo nell’analisi artistica ed emotiva. Bello.

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Angeli caduti. Infernali. Perduti.

Alan Campbell con Il Raccoglitore di Anime ha dato vita a un mondo complesso, ricco e gotico. L’idea di base è davvero ottima: un mondo in bilico tra fantasy e fantascienza, con una chiesa che gestisce un culto millenario e con un Angelo, Dill, ultimo della sua stirpe, a custodia di queste tradizioni, ma più un fantoccio che un vero esecutore delle volontà di un dio.

Un dio che si scopre essere un angelo caduto, macilento e decomposto da millenni di anime digerite, di morti scarnificati e buio eterno. Bella l’idea della città di Deepgate, sospesa sopra milioni di catene su di un baratro colossale, sotto il quele l’angelo caduto Ulcis genera un esercito di “non vivi, non morti” pronto a soggettare ogni vita. Magnifica la figura di Carnival, bella e tenebrosa: un angelo che muove tenerezza, anche nella sua sofferta crudeltà.

Peccato solo per lo stile a volte troppo descrittivo e pesante, soprattutto nelle 150 pagine. A un prologo meraviglioso, seguono capitoli in cui ci si trascina troppo lentamente. Il libro andava sfoltito di un 100 pagine e, a mio avviso, sarebbe risultato perfetto.

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Emily, perchè?

Non mi ha fatto imopazzire questo romanzo della Rodda. Buone le prime 100 pagine, interessanti le ultime 100 (con una serie di ribaltamenti e colpi di scena piacevoli), ma mi sorge il dubbio che nelle 300 centrali la Rodda si sia fumata qualcosa di davvero buono, e a volte (un po’ troppe) ho faticato a seguirla nell’intreccio. La storia in sè può pacere o meno, un po’ troppo “fiaba” per i miei gusti, ma stilisticamente è ben scritta.

L.

4 thoughts on “E chissà perché

  1. ‘Il raccoglitore di anime’ mi ispira molto!!! :)
    Per quello della Vreeland, prima o poi lo leggerò… il suo ultimo credo possa rispecchiarsi molto anche in questo tuo commento, quindi… 😉

  2. E’ un romanzo in crescendo, il Raccoglitore d’Anime. Se riesci a buttarti alle spalle le prime 200 pagine, troppo descrittive per i miei gusti, poi l’autore sa regalare davvero dei bei colpi di scena.

    Nel 2011 uscirà anche il seguito in economica, per Tea. Lo leggerò di sicuro nella speranza di trovare le stesse atmosfere, e uno stile più asciutto.

    L.

  3. “Un mondo in bilico tra fantasy e fantascienza”… interessante! 😉

    Devo fare un po’ di scorta, decisamente.

    Ciao Luca!
    Giulia

  4. Ciao Giulia!
    E’ una lettura molto, molto particolare.
    Proprio come piacciono a me, che ragiono sempre su “più generi”. Peccato solo che, per mio gusto, sia un po’ pesante nelle prime 150 pagine. Il prologo era tutt’altra cosa (forse è stato scritto dopo): rapido, d’impatto, magnifico.
    L.

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