Carattere

Ok, avevo promesso alla cara Deb di aggiornare il mio sito con un nuovo post.

In effetti era da un paio di settimane (cielo…) che ci pensavo ma, per un motivo o per l’altro, non ne trovavo la forza. Non è un periodo semplice o simpatico questo, e nemmeno mi va di raccontarlo, non sono mai stato uno di questi mostri sacri da blog o social che si lascia scoprire con facilità. Però ogni tanto uno strappo alla regola si può anche fare, no?

Dunque, presto ci saranno diverse notizie sul fronte Evelyn Starr, ma a questo punto preferisco fare un post tutto per la mia bimba speciale che lasciarla affogare in questo breve delirio, quindi passiamo oltre, again.

L’oltre si concretizza sempre più nel titolo di questo post. Carattere, ne ho parlato con alcuni autori alla Fiera del Libro per Ragazzi di Bologna, che per il terzo anno consecutivo mi ha visto girovagare per gli stand e incontrare tante persone con le quali mi ha fatto davvero piacere incontrarmi. La famigerata parola è uscita poco prima di una cena tra autori, editor e ghost di martedì sera. Le chiacchiere, prima che arrivassero i pezzi grossi e i big, si sono tenute sul profilo lavorativo. Si parlava del più e del meno, onestamente era tutta gente che avevo conosciuto quel pomeriggio e oltre il consueto sorriso di circostanza non sono andato, tranne che nel momento topico.

Quando si è iniziato a chiacchierare di libri, autori e cosa serva per andare avanti, la mia risposta è stata secca: carattere. Trovo sia la qualità indispensabile, ancora prima del talento, ancora prima del saper scrivere bene, anche dell’avere delle buone idee. Il carattere di un autore può fare la differenza. Mi spiego: oggi dubito fortemente che un’autrice straordinaria come Virginia Woolf troverebbe lo spazio che merita. L’editoria è cambiata, gli autori sono più imprenditori di loro stessi, molti hanno delle immagini stupefacenti che sono specchio (mi auguro) del loro intimo, penso a una autrice come Isabella Santacroce. Sono performer, per certi versi anche inconsapevolmente. A molti viene naturale, hanno quel fascino che fa parte della parolina qui sopra, “carattere”, che li rende unici anche se non fanno niente per esserlo. Lo sono. E basta.

Con mio sommo piacere, alla parola “carattere” (non mi sono dilungato così tanto a Bologna: erano le 21, era il mio terzo aperitivo, ero pieno come un uovo ed ero appena tornato dalla Festa per i 150 anni di Salani Editore), tutti si sono detti d’accordo.

Be’, dai, a volte ci prendo anch’io…

Non so perché avevo voglia di parlare di questa cosa, sarà che dovevo riempire in qualche modo il post promesso a Deb, ma almeno l’ho fatto con stile. Visto Deb? Ce l’ho fatta, e ti prometto che presto parlo di Evelyn Starr 2. No, non faccio passare altri mesi, magari solo un giorno o due, se il mondo la pianta di girare e mi lascia prendere fiato per un attimo.

Baci sparsi,

L.

5 thoughts on “Carattere

  1. Mmh… di questo avevamo già parlato. E credo che, effettivamente, mi trovi piuttosto d’accordo. E quindi non la prendo molto bene! XD
    Io non ci sono portato, e devo ammettere che mi fa anche paura il fatto che si stia diventando dei performer. Non è che poi si bada più alla performance che alle capacità?
    La Woolf di sicuro non era una performer, ma a differenza di quelli di suoi colleghi che lo sono, i suoi libri mi hanno cambiato la vita.

    Comunque, performer oppure no, carattere oppure no, tu rimani tra i nostri preferiti e Evelyn la vogliamo tutti rivedere molto presto! :)

  2. Sì, ne avevamo parlato, ovviamente per performer non intendo solo gli eccessi “alla Gaga”, sia chiaro, trovo che anche autori meno appariscenti riescano bene nel loro intento. Quello che volevo mettere in luce era una condizione, un modo si essere/sentire che forse non apparteneva alle precedenti generazioni di autori. :) Poi il discorso qualità è un altro e sta su tutt’altro piano, la qualità può averla il performer o l’autore topino di biblioteca… :)

    Macché, non ti avvilire… sei molto più Gaga di quel che credi. 😀

    L.

  3. Credo tu abbia profondamente ragione. E che sia un discorso estendibile non solo al mondo dell’editoria.
    Chi ha carattere va avanti, gli altri rimangono a terra.

  4. Bentrovato Chagall… 😉 Non ne faccio una questione di qualità o meno, quella poi è anche soggettiva perché dipende da cosa cerca il lettore, ma sempre di più la direzione è questa.

    L.

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