Niente stelle in queste notti buie

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King è sempre King, c’è poco da fare. In una carriera lunga e importante come la sua possono esserci picchi di qualità e cali altrettanto impressionanti, ma una certezza rimane: quando è in vena, “il Re” sa regalarci piccole perle come i racconti contenuti nell’antologia Notte Buia, Niente Stelle (tradotta da Wu Ming 1).  

E King fa centro ancora una volta. Nel regalarci questi quattro racconti lunghi, o romanzi brevi che dir si voglia, ci accompagna nelle vite di persone ordinarie, comuni, a cui succedono fatti incredibili e al limite.

I racconti che ho amato di più sono Maxicamionista e Un bel matrimonio; e anche se l’elemento fantastico è assente, il realismo, la verità, e il sentimento arrivano più di ogni altra cosa. A seguire, 1922 e La giusta estensione. Forti, duri, per nulla banali o scontati. L’animo umano, i suoi desideri, paure, orrori, sono i temi chiave, assieme alla verità, al ruolo della donna e ai suoi dolori, le speranze e i sogni della gente comune, e ancora di più, forse, la fuga da noi stessi e dagli altri.

“Fuggii da Lui, lungo le notti e i giorni. Fuggii da Lui, sotto le volte degli anni. Fuggii da Lui, pei labirintici sentieri della mia mente…”.

L.

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